Nella seduta del 27 novembre 2024 il Consiglio federale ha licenziato il messaggio concernente l’estensione del periodo di compensazione delle perdite da sette a dieci anni. In tal modo attua una mozione trasmessa dal Parlamento, motivata dalla situazione economica difficile in cui versano molte imprese a seguito della pandemia di COVID-19. In linea di principio il Consiglio federale riconosce la legittimità della richiesta della mozione. Tuttavia, non considera la misura prioritaria e, alla luce dell’attuale situazione delle finanze federali e del beneficio relativamente modesto, rinuncia a chiederne l’approvazione al Parlamento.
Accogliendo la mozione 21.3001 «Possibilità di estendere la compensazione delle perdite fino a dieci anni», il Parlamento ha incaricato il Consiglio federale di creare le basi legali necessarie per estendere dagli attuali sette a dieci anni il periodo di compensazione delle perdite per le imprese. Il progetto prevede una modifica della legge federale sull’imposta federale diretta e della legge federale sull’armonizzazione delle imposte dirette dei Cantoni e dei Comuni. Su un periodo di tempo più lungo, la misura determina per le imprese con perdite significative o con perdite distribuite su più esercizi una riduzione dell’onere fiscale complessivo, contribuendo così a rafforzarne la competitività. Per poterla applicare alle perdite registrate negli anni della pandemia di coronavirus (a partire dall’anno fiscale 2020), la misura dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2028.
Altri Paesi europei, tra cui anche gli Stati confinanti alla Svizzera, prevedono una compensazione delle perdite illimitata, contenendone tuttavia l’importo e garantendo così un’imposizione minima degli utili conseguiti. Anche le disposizioni dell’OCSE e del G20 sull’imposizione minima ammettono una compensazione delle perdite senza limiti di tempo. Nella procedura di consultazione l’estensione del periodo di compensazione delle perdite è stata accolta favorevolmente dalla maggioranza dei partiti e delle organizzazioni. Per contro, gran parte dei Cantoni ha respinto il progetto, sostenendo, tra l’altro, che il diritto vigente prevede già misure di accompagnamento efficaci in materia fiscale per le imprese sostenibili e meritevoli di risanamento.
Per la Confederazione si prospettano grandi sfide finanziarie
In linea di principio, il Consiglio federale sostiene la richiesta avanzata nella mozione. Tuttavia, la misura comporterebbe per la Confederazione, i Cantoni e i Comuni minori entrate che non possono essere quantificate a causa dell’insufficienza di dati statistici. La Confederazione dovrà affrontare grandi sfide finanziarie nei prossimi anni per correggere i deficit strutturali previsti. Nel settembre del 2024 il Consiglio federale ha deciso che il bilancio della Confederazione deve essere corretto intervenendo principalmente sulle uscite. Di conseguenza, i nuovi progetti che comportano minori entrate o uscite supplementari dovranno essere valutati in base alla loro priorità e, qualora vengano attuati, dovranno prevedere un controfinanziamento. Alla luce di quanto esposto, l’Esecutivo rinuncia a chiedere al Parlamento di approvare il progetto. La questione della compensazione delle perdite e la sua rilevanza per l’attrattiva della piazza economica svizzera dovranno però essere esaminate nel quadro del rapporto in adempimento del postulato 23.3752 «Per preservare l’attrattiva e garantire finanze sane, la Svizzera ha bisogno di una strategia fiscale e di ubicazione a lungo termine».